Sono tonde come il sole, profumate come l’estate siciliana, dolci come i ricordi di quando eravamo bambini. Le pesche, con i loro colori rosati e la loro fragranza inconfondibile, entrano in scena con l’arrivo della bella stagione e rimangono protagoniste fino alla sua fine... e oltre.
Sì, perché grazie a un’antica invenzione, abbiamo la possibilità di gustarci un po’ di freschezza tipicamente estiva 365 giorni l’anno. Di quale invenzione parliamo? Di quella delle pesche sciroppate!
Le pesche, il frutto antico amato da tutti perfetto per le conserve
Solo a guardarle viene l’acquolina in bocca ed è impossibile resistere alla tentazione di dar loro un dolcissimo morso. Deve essere successa la stessa cosa agli antichi romani che di fronte a delle profumatissime pesche pensarono bene di conservarle per godere della loro bontà più a lungo. Ma andiamo per ordine.
Questo frutto vellutato e succosissimo pare abbia origini antichissime. Pensa che alcuni scienziati hanno di recente persino ritrovato in Cina, nello Yunnan, ben otto noccioli fossili di ben due milioni e mezzo di anni fa. Ed è proprio dalla Cina che la pesca arrivò prima in Persia, dove fu amata da Alessandro Magno, e poi in Europa.
Pare che il primo a sperimentare l’arte dell’inscatolamento fu il cuoco e scrittore romano Apicio che era solito conservare questo frutto, senti un po’, in un mix di aceto e santoreggia.
A venire scelte per essere immerse in questa miscela per la conservazione erano le pesche perfettamente integre, mentre quelle più ammaccate o fin troppo mature erano destinate a dare vita alle prime confetture
Sapevi che tra tutte le varietà di pesca ne esiste una particolarmente di nicchia? È la pesca tabacchiera e cresce alle pendici dell’Etna.
Come preparare le pesche sciroppate e assaporare l’estate anche in inverno
Seguendo la scia degli antichi popoli, anche le nostre nonne (qualcuna lo fa ancora oggi) erano solite sul finire dell’estate preparare la conserva di pesche sciroppate, una delizia da gustare a colazione, a merenda o a fine pasto, capace di lasciare in bocca tutto il sapore delle pesche anche in inverno.
É vero: per quanto tu possa essere bravo e preparato, nessuno potrà mai mettersi in cucina e superare la maestria e l’abilità di una nonna ai fornelli. Tuttavia, possiamo assicurarti che se hai sempre pensato di volerti cimentare in questa golosa impresa, farlo è davvero molto semplice persino per chi tra pentole e padelle ne combina sempre delle belle.
La prima cosa da fare è scegliere le giuste pesche: questo è infatti essenziale per la buona riuscita della tua conserva.
Le migliori sono quelle dalla polpa carnosa e succosa, come quella delle pesche 3moretti.
Il secondo importantissimo passo riguarda la sterilizzazione dei vasetti che ospiteranno le tue pesche sciroppate. Dovrai mettere a bollire i contenitori di vetro in una pentola piena d’acqua per un’ora circa e, una volta completato questo passaggio, potrai procedere con la preparazione vera e propria.
La classica ricetta prevede 4 semplicissimi step:
- Lavare, sbucciare e tagliare a pezzettini due chili di pesche 3moretti;
- Preparare lo sciroppo facendo sciogliere 500 grammi di zucchero in un litro d’acqua;
- Sistemare la frutta all’interno dei vasetti e ricoprirla con lo sciroppo fino a un centimetro dal bordo;
- Chiedere i vasetti con gli appositi tappi ermetici.
A questo punto arriva il momento di sigillare per bene le conserve per l’inverno. Dovrai far bollire in pentola ogni vasetto, avvolto in strofinacci affinché non si rompa, per circa 30 minuti e lasciare poi che si freddi.
Sarà il “click clack” a confermarti che l’operazione sia effettivamente riuscita alla grande e a darti la possibilità di mangiare le tue pesche sciroppate quando vorrai... persino a Natale!
Se parlare di pesche ti ha messo l’acquolina in bocca, che ne dici di dare un’occhiata a tutte le ricette che si possono preparare con questo frutto?