Resisterle è letteralmente impossibile
Sarà il suo inconfondibile carattere siciliano a farti innamorare di lei: biondissima, profumatissima e sempre con l’ombelico in bella vista.
Il suo profumo fresco, leggero e nello stesso tempo avvolgente e stimolante ti catturerà per sempre come il canto delle Sirene ha fatto con Ulisse.
E poi, quando al momento giusto riuscirai a poggiare le labbra sulla polpa, ti accorgerai che il suo sapore dolce e irresistibile è quanto di più buono avessi mai assaggiato.
E non pensare di potertene scordare facilmente: la vorrai sempre con te, soprattutto nelle fredde giornate d’inverno.
Di questa bionda siciliana non si può proprio fare a meno… eccoti l’Arancia Navel 3moretti!
L’Arancia Navel e il suo lungo viaggio
“La scoperta di un nuovo piatto porta più felicità al genere umano che la scoperta di una nuova stella”.
A dirlo non siamo noi, ma il gastronomo francese Anthelme Brillat-Savarin. E non si può dire di certo che abbia poi tutti i torti. Nella storia che stiamo per raccontarti, però, il piatto è sostituito da un agrume la cui invenzione è stata il frutto di una mutazione genetica naturale di una specifica pianta.
Quello dell’Arancia Navel è stato un avventuroso viaggio che nulla ha da invidiare alle più straordinarie spedizioni oltre oceano: la sua è infatti una storia unica e interessante, talmente strana che non sappiamo dirti se effettivamente ci sia un punto in cui finisca la vera storia e inizi la fantasia.
Siamo a metà Ottocento, in Brasile, più precisamente a San Salvador de Bahia. C’è un monastero benedettino e c’è un giardino, un meraviglioso giardino circondato da alberi da frutto. Tra tutti, si trova un albero di arancio amaro, i cui frutti purtroppo non sono commestibili.
Tutti ad eccezione di quelli che crescono su un singolo e specifico ramo. Questi frutti, nati da una mutazione genetica spontanea della pianta, sono invece grandi, dolcissimi, succosi e con delle caratteristiche particolari.
Tramite la tecnica degli innesti, la pianta di Navel si è presto diffusa in varie parti del mondo fino ad arrivare in Sicilia dove ha trovato le condizioni perfette per essere coltivata al meglio: clima, terreno e acqua.
Adesso facciamo un piccolo salto temporale. C’è sempre il monastero, c’è il giardino e c’è adesso anche un missionario americano che, durante una visita al monastero, assaggia i frutti e ne rimane incantato. Decide quindi di portare con sé in California un pezzo di quel ramo che da solo dava vita a quelle prelibatezze.
È a questo punto della storia che dovresti prestare più attenzione: sì, perché proprio in questo momento possiamo dire sia nata l’Arancia Navel.
Il missionario torna in California, va nel suo frutteto, innesta quel pezzo di ramo in un albero d’arancio e dà vita alla prima pianta di Navel.
È il 1853, la città californiana dove è avvenuto il fatto è Riverside, e l’originario albero di arance Navel cresce ancora, rigoglioso e forte, nello stesso punto in cui è stato innestato, e rappresenta oggi un vero e proprio monumento storico della California.
L’agrume con il frutto gemello
Questa Arancia Bionda nasce da fiori sterili. Al suo interno non contiene semi e può proliferare solo tramite la tecnica degli innesti.
Sapevi che Navel in inglese vuol dire ombelico? A questo punto ti starai chiedendo che cosa c’entri l’ombelico con le arance. Per scoprirlo ti basta osservarne una di questa qualità. Prendi una Navel e guardala con attenzione nella parte opposta a quella del picciolo.
Non ti sarà difficile notare la presenza di una specie di cerchietto, simile a un ombelico, con all’interno una piccola protuberanza. È un difetto, dici? Oh, niente affatto! È invece il segno distintivo delle arance Navel, uno dei frutti di Sicilia tra i più apprezzati e pronti da gustare proprio in questo periodo dell’anno. La piccola escrescenza sulla buccia altro non è che un’arancia gemella, un piccolo frutto che è rimasto intrappolato nella scorza e non è riuscito a svilupparsi.
Oltre al suo ombelico, la sua caratteristica peculiare è il suo gusto delizioso, dolce e mai acido. Il segreto della sua dolcezza? Tra tutte: quest’arancia bionda è molto resistente ed è in grado di rimanere più a lungo sulla pianta, aumentando così la concentrazione zuccherina.
Beh... se questo ti ha convinto e vuoi proprio assaggiarne una, dai un’occhiata al calendario della sua disponibilità!