Sai cosa accomuna clementine e mandarini?
Dirai tu: “Stesso colore?” Non esattamente. “Forma uguale?” Proprio no. “Allora gusto simile?” Ancora una volta, no.
Insomma, se avessi dovuto affrontare una gara a quiz su questo argomento di sicuro non saresti salito sul podio. Ma non fartene una colpa: clementine e mandarini effettivamente possono sembrare simili, ma ti basterà osservarli con più attenzione, sia fuori sia dentro, per accorgerti che in realtà si tratta di due agrumi del tutto differenti.
Clementine, il figlio di un mandarino che però è andato per la sua strada
Rispondendo alla domanda iniziale, le uniche caratteristiche comuni tra questi due frutti sono essenzialmente la loro suddivisione in spicchi e l’alta quantità di vitamina C che contengono. Anche la loro storia è del tutto diversa.
Leggi un po’ qua.
Sapevi che mentre il mandarino, insieme al Pomelo e al Cedro, è uno dei tre antichi progenitori degli agrumi, il clementine è invece un ibrido più recente? Proprio così! Si tratta di un incrocio tra una delle tante varietà di mandarino, precisamente il Mandarino Avana (Citrus reticulata), e l’Arancio dolce (Citrus sinensis).
Sembrerebbe che per la sua nascita dovremmo ringraziare Padre Clèment Rodier, un prete missionario che intorno ai primi anni del ventesimo secolo, in Algeria, sperimentò questa unione. Secondo altre fonti, invece, quest’ibrido sarebbe di gran lunga più antico e proveniente dall’Asia, e il merito di Padre Clemente sarebbe stato semplicemente quello di averlo introdotto in Algeria.
Comunque sia andata, da qui il clementine si è poi diffuso molto rapidamente in tutto il Mediterraneo, facendo oggi dei suoi frutti gli agrumi più amati e venduti dopo le arance.
La Piana di Catania, in Sicilia, è una di quelle zone nelle quali il clementine ha trovato le condizioni perfette dove crescere e dare il massimo delle sue qualità organolettiche.
Clementine o mandarino: ah, non sono la stessa cosa?
Adesso che conosci un po’ della sua storia, dissociati da tutti quelli per cui la clementina è solo un “mandarino, ma senza semi”. Anche se però, qualcosa di vero in questa affermazione c’è.
Come da buona regola, il clementine ha ereditato le proprie caratteristiche da entrambi i suoi “genitori”. Per questo motivo ha qualche aspetto in comune con il mandarino, ma anche tante differenze.
Del mandarino, il clementine ha mantenuto nei suoi frutti:
- le dimensioni, più o meno simili
- la consistenza, liscia e sottile, della buccia
- la facile sbucciabilità
Dell’arancio, invece, ha fatto propri:
- il colore arancione più intenso e tendente al rosso sia della buccia sia della polpa succosa
- la forma rotonda
- la presenza maggiore di vitamina C e quella leggermente minore, invece, di calorie rispetto al mandarino
Clementine dentro...
Non serve essere necessariamente dei funamboli per scovare l’equilibrio perfetto. Per trovare quello ottimale tra dolce e aspro, ad esempio, basta scegliere una clementina.
A differenza del mandarino, questo frutto ha un gusto particolarmente delicato, dolce e succoso che non eccede mai in acidità. Dal punto di vista del suo sapore, ricorda maggiormente quello delle arance e non dei mandarini che tendono a essere più aspri.
Ma la sua caratteristica principale, la più importante che lo differenzia dai mandarini, quella per la quale tutti noi amiamo questa primizia è questa: la totale o quasi assenza di semi. Il clementine dà infatti vita a un frutto apirene che, per questa peculiarità, è particolarmente apprezzato dai bambini che ne spesso ne vanno ghiotti, ma – a dirla tutta – anche da noi adulti che tanto detestiamo i semini all’interno degli spicchi.
...e fuori
Clementine e mandarini a prima vista sembrano pressoché identici. Basta però osservarli con più attenzione per notare le differenze, anche dal punto di vista della forma e del colore. Mentre il mandarino è più ovale, schiacciato alle due estremità, e dalla buccia più giallastra e pallida oltre che profumatissima, la clementina è rotondeggiante e la sua scorza è di un bel arancione intenso.
Inoltre anche la sua buccia è meno aromatica rispetto a quella del suo genitore, la quale viene spesso e volentieri utilizzata insieme alla polpa per la preparazione di diverse ricette.
Per il suo sapore zuccherino e delicato e per l’assenza di semi, la clementina è un frutto molto amato anche dai più piccini.
Il suo unico difetto? Finisce troppo presto
Per assaporare al meglio questo frutto ti consigliamo sempre di scegliere clementine fresche (ne è la dimostrazione la presenza del peduncolo verde), prive di ammaccature e dalla buccia ben colorata.
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L’unico difetto del clementine è che i suoi frutti finiscono presto. Potrai gustare infatti questo squisito agrume solo tra ottobre e gennaio, mentre per tutto il resto dell’inverno a regnare sui banchi dell’ortofrutta sarà il mandarino, del quale accontentarsi in fondo non sarà mica un problema. No?